martedì 8 febbraio 2011

I.



...il vento portava odor di rose e di viole a ciocche. Nel cuore, il languido fermento, ricordo quella sera. L'aria soffiava luce di baleni silenziosi. M'inoltrai leggera, cauta, su per molli terrapieni erbosi. I piedi mi tenea la folta erba. Sorridi? Vieni! E fu molta la dolcezza! Molta!”. Queste parole del buon Pascoli mi sono state spedite in una di queste notti da I.; non so dire se dal suo ventre ora abitato e pulsante o se dalla sua nostalgia che (credo) spesso venga a bussarle la porta; con questo non intendo nostalgia di me, non sono così presuntuoso, ma di quella sottile, dolce e sorridente tristezza che sa venirti a trovare e tu non puoi fare a meno che aprirle la porta.



I.