lunedì 27 giugno 2011

la finestra dei rouet


window_by_haikman





























Alle tre del pomeriggio! Dormono quando capita, vivono come capita, e non appena tornano a casa si spogliano; non si vergognano di stare nudi, anzi ne sono fieri, mentre Dominique non osa più passare per il salotto comune, il salotto che non ha voluto dare in affitto, ma che loro devono attraversare per andare al gabinetto. Due volte ha incontrato Albert praticamente nudo, con un asciugamano legato in vita alla meno peggio.



Ascoltano sempre lo stesso brano, un tango che devono aver sentito in un'occasione memorabile; ma c'è di peggio, un particolare che rende ancora più tangibile la loro presenza, tanto che sembra quasi di vederli muoversi: quando il disco è finito, e si sente solo il fruscio della puntina, c'è come un attimo di esitazione che dura più o meno a lungo, un silenzio terribile, ed è quasi sempre la voce di Lina a balbettare:



«Il disco... ».



Il grammofono si trova proprio a fianco al letto; dai sussurri e dalle risatine si intuiscono i movimenti che l'uomo fa per arrivarci...



La ama. La ama come una bestia. Passa la vita ad amarla e lo farebbe davanti a tutti; fra poco, quando usciranno, sentiranno ancora il bisogno, per strada, di stringersi l'uno all'altro.

(La Finestra dei Rouet - Georges Simenon)


 

5 commenti:

  1. curiosa.
    la non vergogna mi ricorda molto la storia dell'occhio di bataille
    non importa il pensiero altrui, ma ciò che sono loro

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  2. invidia..
    se io fossi una qualsiasi Dominique, proverei invidia per questi due corpi nudi.

    notte :)

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  3. letto, bellissimo Simenon. acuto nel ritratto d'una vita femminile. al femminile.

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  4. di simenon ho divorato Lettera al mio giudice.
    possente.

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  5. ora bisognerebbe entrare nella vera e prorpia trama del libro, ma comunque hai scelto un pezzo molto seducente e... elegante ;-)

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