giovedì 15 settembre 2011

Settimana nazionale del libro

Settimana nazionale del libro






















"Il Lucas però stava morendo. Aveva trionfato a Broadway negli anni trenta, mettendo in scena le prime di varie famose case di produzione, tra cui Killing Me Lately di Hunter Frank e Eight Boxes di Dazle McIntyre. Queste opere, e il Lucas con loro, avevano raggiunto la fama per la loro sincerità cruda ed aggressiva."

[Baciarsi a Manhattan]



mercoledì 7 settembre 2011

opera


"Le opere d'arte sono sempre il frutto dell'essere stati in pericolo, dell'essersi spinti, in un'esperienza, fino al limite estremo oltre il quale nessuno può andare." [Rilke]






Riuscire in una notte a mettere insieme e fondere musica ed immagini ha appagato (almeno per un po' di ore) una sorta di fame arcaica e primordiale, che ogni tanto fa capolino e torna a bussare prepotentemente. Senza tempo. Senza luogo. Senza un perchè.

venerdì 15 luglio 2011

inner demons

inner demons




























il demone mi sussurra
l`angoscia non scema,

si cristallizza..
rimane..
ma altro mi investe,
come un urlo in pieno viso.
una sete febbricitante,

cerco disperata la cura,
non si sazia...
è un veleno nero
che scivola sulle mie labbra dischiuse
rendendo riarsa la gola.



mercoledì 13 luglio 2011

old time cafè

Era uno di quei dormiveglia oramai già noti...
le atmosfere ovattate della musica che avevo scelto
erano perfette per accompagnarmi in quel viaggio
al quale non sapevo dare forma.
Uno di quei deliri che non sai se far parte del mondo reale
o di quello parallelo
che, beffardo, sa farti l'occhiolino
rivelando nuove, inaspettate e sconce parti di te.
Ad attendermi questa volta era un salone,
non sapevo se da ballo o altro..
so che c'era gente, c'era del fumo,
ma non mi occupavo di loro,
mi dirigevo invece con passo deciso
verso il bancone degli alcolici,
dove, dietro, ad aspettarmi c'era lui,
con quel sorriso beffardo.
Era la prima volta che lo incontravo,
ma la sensazione dentro il mio corpo
era di assoluta tranquillità.
"buonasera, Signore... è una splendida serata, non trovate?"
Mi accomodai su quello sgabello, proprio di fronte a lui
"Sì, direi di sì... ma voi chi siete?"
Increspò le labbra in quel sorriso beffardo che,
per tutta la serata, accompagnò il suo dialogo con me:
"Il mio nome non ha importanza,
chiamatemi Jerry se vi aggrada, ma è curioso:
questo locale è il vostro,
e non è la prima volta che mi vedete anche se,
capisco, non sono certo l'essere più appariscente di questa sala"
Jerry era vestito con una camicia bianca con polsini arrotolati,
un papillon nero, I capelli tirati all'indietro
con tanta brillantina da farli luccicare.
In quel momento non mi uscivano parole,
mi limitavo ad ascoltare la musica ovattata che mi circondava,
musica che conoscevo bene...
Il volume mi sembrava basso e risonante,
ma le coppie attorno a me danzavano,
seppur in maniera sobria ed elegante.
Jerry prese un bicchiere con dentro del ghiaccio
e mi versò un liquore...
"Ehi... ma..."
"Signore, nessuna paura... è solo whisky..."
Sempre con quel sorriso che, non so come,
riusciva a tranquillizzarmi
ma, allo stesso tempo, era come se mi indagasse...
Mi sentivo come nudo di fronte a lui,
una strana sensazione....
"E poi, non preoccupatevi, Signore...
questo lo offre la casa...
Il bar è vostro e qui siete sempre il benvenuto"
In silenzio appoggiai il bicchiere alle labbra e deglutii il primo sorso;
era delizioso...
L'orchestra stava suonando "kind of ble" di Miles Davis,
la stava eseguendo alla perfezione, l'avevo riconociuta...
"Vi piace, vero Signore?"sorrise Jerry,
"è venuto anche qui da noi un paio di volte ad esibirsi, il buon Miles"
"come..."rimasi interdetto... "...è possibile?"
"Non solo lui, Signore... anche Goodman, Fats Waller, le Andrews Sister..."sospirò...
"quelle mi fanno impazzire, anche se,
ogni volta che mi capita di ascoltarle,
rimango in estasi e mia moglie incattivisce lo sguardo, ma...
perdonate la mia divagazione..."
rimase a pensare aggrottando la fronte
"Etta James, Billie Holiday... aahhh, Signore...
anche se, a dirle la verità, mi piacerebbe che lei mi portasse,
anche solo per una esibizione, Edith Piaf,
quell'usignolo francese..."
Mi guardò versandomi altro whisky nel bicchiere...
"Edith Piaf...?
ma Jerry in che periodo siamo? in che tempo?"
"Oh, Signore, ve lo domandate sempre...
non dovete preoccuparvi,
questo non è il vostro tempo...
e, a dire la verità,
non è vostro nemmeno il tempo dove fra poco ritornerete"
Rimase in silenzio arricciando le labbra
con quello stesso sorriso
che da beffardo si trasformò in inquietante...
Come se avesse intuito la mia paura pensò lui stesso a rincuorarmi.
"Signore, non pensate a queste mie parole,
pensate a godervi la serata,
anche se la persona che di solito vi fermate a guardare
sì è già messa addosso un cappotto ed è andata via"
Mi girai lentamente sullo sgabello incrociando lo sguardo di Jerry...
Effettivamente ero girato verso un tavolo,
senza un motivo apparente...
"Vero, Jerry...
ma devi aiutarmi a capire...
puoi raccontarmi cosa è successo stasera?
Puoi farlo per me... che ne dici?"
Alzò lentamente lo sguardo
dopo avere poggiato sul tavolo un contenitore di vetro lavorato
contenente delle olive verdi
"Signore, io posso fare tutto quello che mi chiedete.
e questa è una grande serata
perchè per la prima volta chiedete..."
Non sapevo se essere felice o meno di quella risposta...
"Vedete Signore, voi venite spesso qui
ma non vi siete mai accorto della mia presenza,
beh... certo già per me era strano vedere una persona che entra in questo bar
non accomodarsi a questo bancone per bagnare le labbra con del buon liquore.
e, badate, i nostri liquori sono di altissima qualità,
e siete stato Voi a volerlo....
Vi fermate sempre in quel tavolino laggiù…"
allungò un braccio verso la direzione di un tavolo vuoto
"a pochi tavolini di distanza dal tavolo di quella Signora,
una distanza rassicurante per Voi, ho sempre immaginato.
La cosa strana, Signore, era vedervi...
Certo, io non potevo capire, come una donna del genere potesse
starsene da sola in un tavolo a giocare a carte,
non potevo capire come riusciva ad eludere le nostra guardie
della buoncostume all'ingresso e presentarsi qui,
vestita quasi come una mercenaria di strada...
Ma c'è ancora dell'altro che non capivo:
come potesse non catalizzare l'attenzione degli uomini della sala,
sembrava invisibile.
Non a voi... non a me.
Lei a giocare a carte, accavallando le gambe
e scoprando le autoreggenti del suo vestito nero e sfacciato,
voi, pochi tavolini più a lato,
che rimavate come rapito a guardarla, senza dire una parola.
Evidentemente per Voi aveva un fascino particolare,
invisibile agli altri,
ma non a voi, non a me...
Stasera ho visto lei e poi Voi, Signore...
Ha cambiato l'orario, ha cambiato colore dei capelli..."
Sgranai gli occhi,
quel mio perverso puzzle stava cominciando a ricomporsi nella mia mente
"Jerry, aveva ancora con sè il mazzo di carte?"
Annuì con la testa socchiudendo gli occhi...
"certo, Signore, credo faccia parte di Lei...
anche se stasera non ha giocato sola..."
"Non ha giocato sola?"
"No, era in compagnia...
in compagnia di uomini,
che allegramente hanno giocato e bevuto con lei,
uomini che, finalmente si sono accorti della sua sottile e sfacciata presenza,
e devo dire, Signore,
che stasera era uno spettacolo guardarla."
"Ci credo, Jerry... ci credo"
Il mio egoismo non sapeva se esserne felice o meno...
Ma Jerry, ancora una volta,
aveva le sensazioni e le risposte giuste per ogni mia
lacerazione interna...
"Signore,
stasera aveva una luce più brillante del solito,
e non vi dovete crucciare,
perchè è quello che avete sempre sperato,
anche io ne sono rimasto abbagliato...
Le sue scarpe lucide erano un invito alla mia bocca, sapete,
un invito alla bocca di chiunque sarebbe rimasto abbagliato da Lei, stasera...
Perfino la Vostra, Signore, così esigente
sarebbe caduta come la peggiore delle prostitute..."
Rimase a guardarmi sorridendo...
ma non mi sentii imbarazzato in quel momento..
perchè dovevo?
Jerry leggeva così bene...
mi sarebbe piaciuto da morire essere lui,
anche solo per una serata...
"Con questi vostri pensieri mi lusingate, Signore,
ma non preoccupatevi e state sereno...
Voi potreste essere Me quando volete..."
...
"Chissà se tornerò a vederla giocare... anche da sola.."
"Quelli sono fantasmi, mio caro Signore...
e anche io lo sono...
il vostro personale,
ed è voi che devo ringraziare per la forma che ho...
In questo bar tutti ne hanno uno..
Lei tornerà quando vorrà,
così come Voi..
e chissà se non vi incontrerete un altra volta...
Buonanotte, Signore"
Rimasi in silenzio perso nei miei pensieri,
fino a che i contorni di Jerry e del salone svanirono e si affievolirono
dolcemente...
lasciandomi con gli occhi aperti sul mio divano
e “at last” di Etta James che risuonava nell'aria...



old time cafè




































mercoledì 29 giugno 2011

a forest...


1






















































Fresca profonda verde foresta. La luce vi è mite, delicatissima, il cielo pare infinitamente lontano; è deliziosa la freschezza dell'aria; in fondo al burrone canta il torrente; sotto le felci canta il ruscello ... Si ascende sempre, fra il silenzio, fra la boscaglia fitta, per un'ampia via ... Tacciono le voci umane ... Non v'è che questa foresta, immensa, sconfinata: solo quest'alta vegetazione esiste. Siamo lontani per centinaia di miglia dall'abitato: forse il mondo è morto dietro di noi.

Matilde Serao

@ photo Rodney Smith

lunedì 27 giugno 2011

la finestra dei rouet


window_by_haikman





























Alle tre del pomeriggio! Dormono quando capita, vivono come capita, e non appena tornano a casa si spogliano; non si vergognano di stare nudi, anzi ne sono fieri, mentre Dominique non osa più passare per il salotto comune, il salotto che non ha voluto dare in affitto, ma che loro devono attraversare per andare al gabinetto. Due volte ha incontrato Albert praticamente nudo, con un asciugamano legato in vita alla meno peggio.



Ascoltano sempre lo stesso brano, un tango che devono aver sentito in un'occasione memorabile; ma c'è di peggio, un particolare che rende ancora più tangibile la loro presenza, tanto che sembra quasi di vederli muoversi: quando il disco è finito, e si sente solo il fruscio della puntina, c'è come un attimo di esitazione che dura più o meno a lungo, un silenzio terribile, ed è quasi sempre la voce di Lina a balbettare:



«Il disco... ».



Il grammofono si trova proprio a fianco al letto; dai sussurri e dalle risatine si intuiscono i movimenti che l'uomo fa per arrivarci...



La ama. La ama come una bestia. Passa la vita ad amarla e lo farebbe davanti a tutti; fra poco, quando usciranno, sentiranno ancora il bisogno, per strada, di stringersi l'uno all'altro.

(La Finestra dei Rouet - Georges Simenon)


 

lunedì 20 giugno 2011

non disperdetevi!

non disperdetevi!



























è bellissimo vedere la mia città risvegliarsi dal torpore...
vorrei solo che questa sveglia durasse il più a lungo possibile...





non disperdetevi!




























@ photo by blackvintage

martedì 14 giugno 2011

mask


mask


































Tutto ciò che è profondo ama la maschera, e le cose più profonde nutrono addirittura odio per quel che è immagine e somiglianza. Non è l'opposto il solo giusto travestimento in cui può incedere il pudore di un dio? (Friedrich Wilhelm Nietzsche)

@ photo by Marija Strajnic

venerdì 10 giugno 2011

Dove...

Onnipossente che hai inventato un paio di braccia
e hai fatto sì che ciascuno
avesse una sua testa,
perché non hai inventato una maniera
di baciare, baciare e ribaciare
senza tormenti?!

(V.V.M.)




mercoledì 8 giugno 2011

bellezza...

vw




































Ogni onda del mare ha una luce differente, proprio come la bellezza di chi amiamo.

Virginia Woolf

lunedì 30 maggio 2011

tutto qui

margo_morning_by_yuliaiwo































photo by yuliaiwo


Solo saziato l'uomo può farsi migliore!
Pochi discorsi,
il punto è tutto qui.

(Bertold Brecht)

venerdì 27 maggio 2011

wonderland

il mio mondo meraviglioso sa fottermi così bene,
ma non posso smettere di amarlo.




chiuso

chiuso




























domani poggia la tua borsa.
aprila...
e brindiamo a questo odore di chiuso
solo nostro.

giovedì 26 maggio 2011

i'm reurning for something... to something

i'm reurning for something... to something



























disegnare il tuo corpo senza accendere la luce,
ansimare deglutendo la tua essenza...
ti ho ritrovata...

martedì 24 maggio 2011

fumo e unghie





è inevitabile.. passerò ancora attraverso il fumo e le tue unghie.
un altra volta.
un altra volta.

lunedì 23 maggio 2011

sempre

sempre


























My-dynig-soul (photo)



"Ci incontriamo. Ci incontriamo sempre, in qualche modo, non importa dove io vada, non importa quanta distanza cerchi di mettere fra noi. Non importa mai. Tu mi trovi sempre."

Kate Lauren (per Camay)



martedì 10 maggio 2011

NERO

NERO































...ed ogni volta che torna a lei, non può fare a meno che immischiarsi nel NERO, che è suo, che è loro...
e come sabbie mobili sa risucchiarti inesorabilmente fino a lasciarti senza fiato.
Quel NERO che cerca di nascondersi, ma ogni volta ritorna prepotentemente, e sempre più potente.
Ti amo. NERO.


lunedì 9 maggio 2011

La perfezione...

La perfezione...





































«Comincio a ricavare diletto a vedere le cose che vanno storte, a cercare meno intensamente l'armonia, a lasciare che catastrofi e incomprensioni si accumulino, esplodano.»
Anaïs Nin

venerdì 6 maggio 2011

symphonie vèrte

And here I am, an absintheur in the city of absinthe
And glory is neither for me, nor for thee Paris
And here I am thouj frivilous, lovely, godless, lascivious dominion of sin!
And here I am godless!



giovedì 5 maggio 2011

LEI

LEI




































Scese, evitando di guardarla a lungo, come si fa col sole, ma vedeva lei, come si vede il sole, anche senza guardare.

martedì 8 febbraio 2011

I.



...il vento portava odor di rose e di viole a ciocche. Nel cuore, il languido fermento, ricordo quella sera. L'aria soffiava luce di baleni silenziosi. M'inoltrai leggera, cauta, su per molli terrapieni erbosi. I piedi mi tenea la folta erba. Sorridi? Vieni! E fu molta la dolcezza! Molta!”. Queste parole del buon Pascoli mi sono state spedite in una di queste notti da I.; non so dire se dal suo ventre ora abitato e pulsante o se dalla sua nostalgia che (credo) spesso venga a bussarle la porta; con questo non intendo nostalgia di me, non sono così presuntuoso, ma di quella sottile, dolce e sorridente tristezza che sa venirti a trovare e tu non puoi fare a meno che aprirle la porta.



I.



























 


domenica 16 gennaio 2011

chissà dove sei...

"angeliche distrazioni
ricordi i poeti? e le Gitanes Blondes. e le giacche morbide. e tutte le cose. il caffè lungo. gli sbagli e le dimenticanze. tutto il disordine delle nostre vite. il colore espulso e le danze agitate che tanto nessuno ci vede. nessuno ci vede.

chissà dove sei...




































appena dormirai scivolerò nei tuoi pensieri come un debito che non puoi pagare.
le immagini di tutto già visto. fatto. vissuto. scorrono veloci sullo schermo adesso. capisco gli spostamenti e le fughe. sto bene quando mi capiscono. ho paura di tutto e non ti so dire. non ti so dire e scrivo sulle tue ali bianche. scrivo sui tuoi capelli e sul tuo timido sorriso. adesso. ti ricordi della sera in cui tutto incominciò? pioveva... una di quelle sere che fanno la felicità di certe anime malinconiche. io ho visto te. e poi tu hai visto me. e poi è stato un solo vedersi, il nostro.
ora basta. non ci saranno più cuscini sgualciti e umidi. né risvegli tristi . sto. qui. sto. ora. vedi? le mie ali muovono il vento che ti accarezza. e anche quando credi che io non ci sia e c`è languore nei tuoi pensieri e vedi solo la tua ombra scompagnata e lunga io sono in qualche dove e sempre ti proteggo."
A.

giovedì 13 gennaio 2011

Le nostre dita

Muscoli e nervi sono più sicuri di tutte le preghiere.
Dovremmo impetrare le grazie del tempo?
Ciascuno di noi
tiene nelle sue cinque dita
le ginghie motrici dei mondi!

V.V.M.


Le nostre dita






































@ photo by Ataman RVS


brindo al pensiero eccitato, perchè presto ti rivedrò..
devo riempirmi di nuovo del tuo odore...


Praha_by_Dusan_Sedivy




































@photo by Dusan-Sedivy

venerdì 7 gennaio 2011

e chi lo sa...

e chi lo sa...
























non so se davvero vorrò ritornare a esprimere qualcosa qui dentro, ma qualcosa mi ha fatto ritornare.
E alle piccole sensazioni do sempre molta importanza, a volte troppa...

Avrei molto da raccontare ma credo che lascerò un po' di tempo alle immagini e alla musica di farsi largo nei miei pensieri (come solo loro sanno fare) e farli diventare di nuovo carne e parole.

"E chi l’ha detto che il silenzio è un vuoto?
Capita spesso che quel “vuoto” sia così ricolmo di doni da farti traboccare."