martedì 28 febbraio 2012

L'amour l'après-midi

Se c'è una cosa che non sono più in grado di fare è la corte a una ragazza.
Non so cosa potrei dirle e d'altronde non c'è ragione che le dica qualcosa, non voglio niente da lei, non ho niente da proporle.
Tuttavia sento che il matrimonio mi blocca, mi imprigiona e ho voglia di evadere.
La prospettiva di una felicità senza scosse mi immalinconisce e mi scopro a rimpiangere i tempi non lontani in cui provavo anch'io gli spasimi dell'attesa. Sogno una vita fatta solo di primi amori, d'amori durevoli.
So di volere l'impossibile, non invidio nessuno e quando vedo due innamorati, penso meno a me, a quello che ero, e più a loro, a quel che saranno. Per questo amo la città, la gente passa e sparisce, non la si vede invecchiare.
Quel che rende straordinario ai miei occhi lo scenario di Parigi, le sue strade, è la presenza costante e fuggevole di donne che si incrociano ad ogni momento e che quasi certamente non rivedrò mai più, purché siano là, indifferenti e inconsapevoli del loro fascino, felici di verificarne l'effetto su di me come io verifico il mio su di loro, per un tacito accordo senza sguardi o sorrisi anche appena accennati.
Sento il loro potere d'attrazione senza esserne attratto. Tutto questo non mi allontana da Helène, al contrario.
Mi dico che le bellezze che mi passano davanti sono il naturale prolungarsi della bellezza di mia moglie, l'arricchiscono con la loro bellezza, ricevendone in cambio un poco della sua. La bellezza di lei garantisce la bellezza del mondo e viceversa.
Quando abbraccio Helène, abbraccio tutte le donne.


2 commenti:

  1. Ciao Marco,
    lasciarsi affascinare dalla bellezza, questo è il nutrimento di cui avrei bisogno anche io, sempre. E lasciandomi conquistare (senza necessariamente bisogno di corteggiamenti) mi rifletto in essa. Mi hai regalato uno spettacolo bellissimo che non lascerò andare via facilmente:-)
    Un bacio...

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  2. Le emozioni spesso traspaiono sul nostro viso anche quando cerchiamo di non dare importanza a ciò che stiamo provando. Diciamo che non c'importa per non crearci fissazioni, ma sappiamo benissimo che poi ci pensiamo e ripensiamo tante di quelle volte che risulterebbe difficile enumerarle.

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